GS Città di Brescia A.S.D. By Guizzi

Palini, un fulmine sul “Città di Brescia”

Il saretino della Gavardo-Tecmor irresistibile nell’attacco decisivo sul taguardo del Castello. E dopo 3 anni il Trofeo torna a parlare bresciano

Il saretino Andrea Palini della Gavardo-Tecmor ha vinto in volata la tredicesima edizione del trofeo Città di Brescia. L’ex campione itaiano juniores cresciuto all’Otelli-Zani, da due anni alla corte di patron Gabriele Scalmana, ha sfoderato uno sprint straordinario che gli ha consentito di bissare il successo conquistato il 7 marzo scorso al Giro delle Tre Province a Limito.

Per il corridore in maglia giallonera, vent’anni festeggiati il 16 giugno, quella conquistata all’ombra della Torre Mirabella è la più bella vittoria insieme al tricolore conseguito nel 2007 e la vittoria nel prologo a cronometro della 3 Tre nello stesso anno a Salò.Per Bresciabici si tratta del ritorno al successo nella manifestazione tre anni dopo la vittoria di Roberto Ferrari;per la Gavardo Tecmor invece, al 41esimo anno di attività, di un’altra perla, ancor più preziosa grazie anche al quinto posto di Nicola Ruffoni.

AL VIA si presentano 153 atleti che scattano in perfetto orario dopo le premiazioni di Enrico Peruffo(vincitore ai Giochi del Mediteraneo) e Alfredo Balloni(campione italiano cronometro under 23). C’è ancora il sole e l’aria è frizzante quando viene abbassata la bandierina a scacchi. Il primo e secondo dei 15 giri in programma non regalano spunti tecnici interessanti, mentre nel terzo De Negri, Kochetkov, Tedesco, Marchetti, Shapalov e Rocchetti orchestrano un attacco transitando in Castello con 18” sul gruppo.

Nel giro successivo i sette di testa portano a 40” il vantaggio su Tedeschi e Turaev, il gruppo segue a 52”. Moser e Saronni cercano di ricucire lo strappo senza fortuna. Moser (figlio di Diego, nipote di Francesco) ci riprova subito dopo insieme a Montanari e Mazzi. Il drappello di testa intanto comanda le operazioni con 35” sugli immediati inseguitori. Verso la fine della sesta tornata Moser, Montanari e Mazzi si riportano sui fuggitivi e transitano insieme sotto lo striscione d’arrivo con 38” sul gruppo. A metà corsa il gruppo si ricompatta, ma subito dopo allunga nuovamente Mazzi insieme all’ex tricolore juniores Palini. Intanto in Castello giungono gli ex corridori Guido Bontempi, Domenico Perani(vincitore di un trofeo Guizzi in maglia Mecair), Giancarlo Lina, Giuseppe Golini, Giovanni Lombardi (campione olimpionico su pista a Barcellona 1992), insieme al professionista Simone Ponzi e Francesco Bedulli, l’artigiano di casa nostra che realizzò le scarpe da ciclista a tanti campioni, da Merckx a Anquetil.

I battistrada intanto continuano la loro marcia, ilgruppo però vigila con soli 10” di ritardo. Poco dopo si verifica il ricongiungimento ma la calma dura poco perchè Cesare Benedetti, l’indomito Rocchetti e Micheletti vanno all’attacco con grande impeto agonistico. Belleri, Giorgio Brambilla, Gobbi e Franzini non ci stanno e si riportano in poche battute sugli apripista formando in testa un settebello di buon valore.

LA CORSA entra nel vivo e il plotone torna sul battistrada. A cinque giri scarsi dalla conclusione tutto da rifare con Margutti e Cesare Benedetti che cercano di fare selezione, riusciendoci in parte perchè il gruppo si spacca in due tronconi. Il traguardo si alza ulteriormente. Dodi non ci sta e con un preziosismo tecnico raggiunge e supera Benedetto e Margutti. Il gruppo transita sul Castello in lunghissima fila indiana tirato da Felline: a poco meno di trenta chilometri la corsa diventa rovente. Gli scatti e controscatti si susseguono senza soluzione di continuità, mentre il pubblico diventa folla.

il bresciano Faneli va all’attacco con altri 7 contrattaccanti, il gruppo però ricuce la falla ma in contropiede allungano imperiosamente 19 atleti che si poi contenderanno la vittoria. E palini, lanciato alla grande da Ruffoni, si impone alla grande, proprio come usano fare i campioncini. Andrea Pasqualon e Mirko Battaglini sono gli ultimi a cedere, andando a completare poi il podio.