Il veronese Luca Gasparini ha vinto in perfetta solitudine l’undicesima edizione del Trofeo Città di Brescia. Il portacolori della Pagnoncelli Perrel, ben spalleggiato dai compagni di squadra Rizzi e Carini, ha compiuto un’autentica impresa giungendo sul traguardo del Castello con oltre 1’ di vantaggio sugli immediati inseguitori fra i quali figurano un ottimo Fabio Donesana ed un generoso Cesare Benedetti della Gavardo Tecmor, finiti nell’ordine alle spalle del vincitore. Per il ventiquattrenne atleta di Verona si tratta del quinto successo stagionale, sicuramente il più bello ed esaltante, dopo aver conquistato il trittico Bettoni e la corsa di Montecurano nelle Marche. La squadra bergamasca della Pagnoncelli ha dovuto attendere ben quindici anni per bissare il successo ottenuto nel 1992 da Bruno Boscardin.
Prima della partenza il presidente dell’organizzazione Fermo Fiori ha voluto premiare con una medaglia d’oro i neo campioni italiani: il bresciano Andrea Palini per la categoria Juniores portacolori della Aspiratori Otelli Cas. Zani e Matteo Montaguti (Gavardo Tecmor) per gli Elite. Assente giustificato l’altro bresciano Simone Ponzi, costretto da Luciano Rui ad essere al via del Giro del Veneto.
La corsa è stata movimentata nella parte iniziale da Enrico Montanari (Lucchini Fin Auto) e Marco Cattaneo (Pagnoncelli), cui si è accodato il nazionale ucraino Rybin. Per alcuni chilometri Galoppini della Gavardo Tecmor ha cercato invano di agganciare le ruote del tre battistrada. Dopo alcuni giri in testa al plotone si sono fatte vedere le maglie della Unidelta Bottoli Artoni. Ma è stato il bresciano Carini della Pagnoncelli, unitamente a Benedetti della Gavardo Tecmor e al polacco Marycz, ad avvantaggiarsi sugli altri raggiungendo il vantaggio massimo di 24”.
Nel corso dell’ottavo giro dei quindici previsti, è stata la formazione bergamasca della Pagnoncelli a mostrare la maggiore convinzione. L’azione dei corridori in maglia arancione ha portato al comando un drappello di otto atleti e formato da Benedetti, Marycz, Rizzi, Carini, Gasparini, Walcza (costretto poi alla resa per una foratura lungo la discesa verso Piazza Arnaldo) Donesana e Popkoov.
È stata la formazione dell’Unidelta, fattasi sorprendere dall’attacco della Pagnoncelli e strigliata a gran voce dall’ammiraglia da Mariano Piccoli, a porsi in testa al gruppo per contenere il distacco dai fuggitivi nell’acro dei 38”. L’azione degli uomini di Bruno Leali ha fatto nascere un drappello di inseguitori formato da Mancuso, Tortella, Corti, Franzini, Maffeis, Czajkowsky, Orizzonte, Zanella e Bennati, ma il gruppo ha riassorbito gli inseguitori dopo pochi chilometri non riuscendo comunque a impensierire i battistrada.
A due giri dal termine si è sgretolata la testa della corsa sotto la spinta del polacco Marycz e di Benedetti. Ma è stato Gasparini con un’azione solitaria ad accentuare il distacco sugli avversari e ad involarsi tutto solo alla conquista del Trofeo Città di Brescia. L’atleta diretto da Cappelletti ha conquistato così la sua vittoria più bella sul nuovo traguardo del Castello.
Guglielmo Bottarelli