il Trofeo Città di Brescia continua a parlare bresciano. Dopo i trionfi di Roberto Savoldi, Claudio Corioni (sul palco con le autorità) e Matteo Bono, presente in piazza Vittoria, ieri sera è toccato a Roberto Ferrari (Trevigiani) siglare la performance più importante della sua carriera in via Apollonio vincendo la volata riservata a una trentina di corridori tra il tripudio e la soddisfazione generale.
Il corridore di Villanuova cresciuto all’Uc Soprazzocco, passato successivamente all’Otelli-Zani tra gli juniores, per poi debuttare tra i dilettanti con l’Edile-Rosa ed accettare le lusinghe della Trevigiani nell’autunno del 2004, ha colto la sesta vittoria stagionale nella corsa più importante per un corridore bresciano, da sempre lasciapassare per il professionismo. Claudio Corioni e Matteo Bono docet.
Quella che è giunta al giro di boa è la stagione migliore per questo ragazzo che ha esordito brillando nella Coppa San Geo e a Castello di Roganzuolo, cogliendo una splendida doppietta in ventiquattro ore. è poi stato primo attore nella Popolarissimi a Treviso, in una tappa del Giro del Friuli, a Santa Vittoria (Reggio Emilia) sfiorando ripetutamente il successo a Orsago; Cittadella, Bibano, Moreno di Piave e nella settima tappa del Giro Baby dove è stato secondo per un soffio. Il suo palmares d’annata è completato dalle due medaglie di bronzo colte a Colle Umberto e San Vendemmiano per un totale di 13 podi con l’aggiunta del secondo posto nella cronosquadre al Giro del Friuli. Un ruolino di marcia che basta per meritare il salto di categoria. E questa è la speranza dello stesso Ferrari, che al traguardo non nasconde i suoi sogni: Innanzitutto dedico questa vittoria alla mia ragazza Elisa – rivela Ferrari -, che in questi ultimi tempi è stata frastornata da alcuni problemi familiari. Ma è forte come me e saprà superare anche questo momento. Al Città di Brescia sono partito con l’idea di fare bene perché sapevo che tra gli spettatori c’era anche quella persona che potrebbe darmi la notizia tanto attesa. E con questa vittoria credo di averla impressionata e convinta sulle mie qualità. E già che ci sono voglio dire grazie anche a tutti i tifosi che mi hanno spinto nei momenti più difficili della corsa consentendomi di giocare le mie chances in dirittura d’arrivo;.
Ferrari è stata davvero superlativo prendendo la ruota di Goss per poi superarlo in bellezza in virtù di una potenza e di un guizzo a dir poco fantastico. Era uno dei corridori più gettonati e quindi la sua vittoria non sorprende affatto, ma un conto è essere tra i pronosticati e un altro è vincere.
Per Ferrari la vittoria al Città di Brescia è la seconda che coglie nel Bresciano dopo la Coppa San Geo a San Felice del Benaco, mentre era stato vittima di un incidente meccanico nel Gp Michele DanceIli a Castenedolo dove era in ottima posizione per affermarsi.
Oltre all’australiano Goss, Longo, Fumagalli e Clarke, nella volata finale si sono messi in luce altri bresciani: sesto iI valsabbino Marco Frapporti (Unidelta-Dmt), ottavo Walter Proch (Gavardo-Tecmor), quattordicesimo Cristopher Bosio (Lucchini-Galliria), diciannovesimo Alessandro Bisolti (palazzago) e ventitreesimo Bicelli. Il campione italiano elite Marco Cattaneo (titolo conquistato a Sequals la settimana scorsa) ha concluso al ventunesimo posto, mentre l’altro tricolore under 23 Francesco Gavazzi è stato tenuto prudenzialmente a riposo dal suo tecnico Bruno Leali che l’ha spedito a Sondrio per qualche giorno di riposo.
Prima dell’epilogo a ranghi compatti la corsa ha regalato numerosi momenti agonistici rilevanti per merito dei soliti audaci che hanno caratterizzato a lungo la corsa. Tra loro in bella evidenza alcuni bresciani, in particolare Fanelli (il primo ad andare all’ attacco), Barbieri, Scaroni (il terzo posto di domenica scorsa l’ ha rigenerato), Bicelli (un altro che non tradisce mai), Kalmurathov (Lucchini-Gallina), l’ ex campione italiano under 23 Corsini (Lucchini-Gallina). Hanno anche guadagnato quasi due minuti sul gruppo, ma a cinque tornate dalla fine (venti quelle in programma) sono stati raggiunti e da quel momento le squadre dei velocisti hanno controllato la situazione alla grande vanificando anche l’assolo di Giaccari (Lucchini-Gallina) prodotto alla conclusione del penultimo giro.
Angiolino Massolini